Storia del make-up: i cambiamenti del mondo della cosmetica dall’antichità a oggi

Conosci la storia del make-up, le sue origini e i cambiamenti subiti nel tempo? Ecco i principali sviluppi in un viaggio attraverso i secoli.

Abbiamo visto qual è la storia del lucidalabbra e quella della cipria, abbiamo scoperto delle interessanti curiosità sul mascara, sull’eyeliner e sul rossetto, adesso è giunto il momento di approfondire la storia del make-up, attraverso un viaggio nel tempo che parte dall’antichità e arriva fino ai giorni nostri.

L’origine del trucco ai tempi degli Egizi

La storia del make-up inizia nell’antico Egitto. Qui il trucco aveva per lo più una funzione religiosa e rituale. Infatti, si riteneva che la bellezza fosse gradita agli dei e per questo motivo potesse proteggere dal male. Per questo motivo si utilizzavano miscele e oli corpo realizzati appositamente dai sacerdoti. Inoltre, ci si dedicava all’esaltazione degli occhi grazie a delle linee di colore nero che donavano allo sguardo un aspetto allungato e a mandorla, realizzate con quello che noi oggi conosciamo come Khol o Kajal, ottenuto da metalli, polveri, minerali e grassi animali.

La storia del make-up nel mondo classico

Nel mondo classico, i Greci tenevano molto alla bellezza e ai canoni estetici, tanto che esistevano delle multe per le donne che osavano presentarsi in pubblico con un aspetto trascurato. Sono giunte fino a noi testimonianze di prodotti per la cura della pelle, preparati con ingredienti naturali come olio d’oliva e latte. Per dare colore alla pelle si usava, invece, il rosso del minio (ossido di piombo), oppure quello che si otteneva dalla pianta Anchusa tinctoria (hennè), o dal phukos (un’alga marina), o ancora dalle more essiccate.

Ma il cosmetico più diffuso nell’antica Grecia era sicuramente la biacca (carbonato basico di piombo), che conferiva alla pelle un colorito pallido: il colore bianco era, infatti, simbolo di purezza e virtù per le donne. Tuttavia, la biacca era estremamente velenosa e il suo costante utilizzo poteva causare perfino la morte.

In seguito alla conquista della Grecia, anche i Romani impararono a curare il loro aspetto e adottarono alcune usanze del popolo vinto. A Roma vennero addirittura pubblicati dei manuali di bellezza, come il De medicamine faciei feminae di Ovidio, in cui (tra le altre cose) si consiglia l’uso della biacca di Rodi per nascondere le imperfezioni della pelle .

Il periodo buio del Medioevo

Nel Medioevo anche la storia del make-up vive un periodo buio. In questo periodo, infatti, la cura del corpo e le pratiche cosmetiche non erano molto popolari, e ci si truccava solo in occasioni speciali. Questo era dovuto anche al fatto che la Chiesa condannava queste pratiche e le considerava futili, o addirittura pericolose per l’integrità spirituale.

Certo, il trucco non era del tutto scomparso! E alcune donne si dedicavano comunque alla cura del viso e dei capelli. Gli ingredienti base del trucco viso erano un velenoso intruglio di polvere di piombo, aceto e miele che conferiva all’incarnato un colore bianco opaco, ma che con il passare del tempo lo corrodeva e lo deturpava.

La rivalsa del trucco nel Rinascimento

Durante il Rinascimento, grazie alla rinascita delle arti, anche la cosmetica riprese piede. Ritornò il gusto per il classico e per la bellezza, intesa come perfezione ed armonia, tramite la ricerca di un incarnato perfetto e dell’esaltazione delle forme.

Tutto doveva simboleggiare opulenza, ricchezza e abbondanza. Pian piano tutto divenne esagerato, non solo gli abiti e le acconciature, ma anche il trucco (sia per gli uomini che per le donne): l’incarnato era bianco grazie all’utilizzo della biacca, le labbra e le guance erano rosse e si dava risalto perfino alle vene blu del corpo con una matita di lapislazzulo.

La cosmetica nell’epoca vittoriana

L’epoca vittoriana fu un periodo dominato da un rigido codice morale, da valori religiosi, da modestia e sobrietà sessuale. Tra il 1700 e il 1800, le nuove tendenze della cosmetica volevano un volto diafano, un look pallidissimo dalla pelle di porcellana. Tuttavia, l‘utilizzo eccessivo di trucchi non era visto di buon occhio dalle classi più elevate, ed era appannaggio esclusivo di attrici e prostitute. Insomma, la perfetta dama vittoriana era naturalmente pallida, dimessa, delicata, e utilizzava il make-up senza esagerare.

Inoltre, la cosmetologia conobbe un notevole perfezionamento nella seconda metà dell’800, soprattutto grazie all’evoluzione della chimica.

I primi anni del ‘900 e la nascita delle case cosmetiche

Nel ‘900 assistiamo ad una vera e propria rivoluzione della storia del make-up. È nel XX secolo, infatti, che nascono le prime case cosmetiche e che cambiano completamente i canoni estetici. Non più donne dimesse e dal colorito pallido, anzi! Si inizia a diffondere l’idea che un colorito naturale (opposto a quello cadaverico dato dalla tisi, il male del secolo) fosse simbolo di salute, e vivacità. E nel 1913 viene vietato l’uso cosmetico della biacca di piombo.

Vengono introdotti i primi fondotinta colorati così come li conosciamo oggi. Inizialmente pensati per il mondo del cinema, divennero ben presto i prodotti preferiti dalle donne di qualsiasi classe sociale.

Negli anni ’50, con un crescente ottimismo post-bellico, ci fu una vera e propria esplosione di colore. È il periodo dei cosmetici venduti porta a porta, dei primi make-up artist e dei cosmetici leggeri.

Nella seconda metà del ‘900 la storia del make-up va di pari passo con quella socio-culturale: il trucco diventa simbolo dell’emancipazione femminile, delle contestazioni giovanili e in seguito dell’edonismo consumistico degli anni ’80.

Infine, negli anni ’90 si torna ad un minimalismo dettato dalla crisi economica, dall’incertezza per il futuro e, perfino, dallo spettro dell’AIDS. Niente più esagerazione e niente più bellezze prorompenti: basti pensare che l’icona anni ’90 per eccellenza, Kate Moss, ostentava un look quasi emaciato grazie anche alla sua magrezza esasperata.

Inoltre, si impose sul mercato il make up per le pelli scure e ispaniche: queste donne erano state finora poco considerate, ma la modella Iman (di origini sudanesi) decise di colmare questa lacuna lanciando sul mercato una linea di fondotinta pensata proprio per questo settore di consumatrici.

Le novità del XXI secolo

I cambiamenti degli anni Duemila sono evidenti anche quando si parla di industria cosmetica e storia del make-up. Natura e tecnologia la fanno da padrone.

Con il nuovo millennio il trucco diventa sempre più naturale non solo nell’effetto finale ma anche nell’utilizzo delle materie prime. ha fatto la sua comparsa il trucco minerale, così come la formulazione in mousse più leggera di facile applicazione. Infine, grandi novità anche dall’Oriente: prima fra tutte, la BB cream, il prodotto all-in-one che unisce le caratteristiche di una crema viso di un fondotinta.

In generale, si presta molta più attenzione al rispetto della natura e della pelle. I cosmetici devono essere performanti, ma senza danneggiare noi e l’ambiente circostante.

E anche l’idea di bellezza sta cambiando! Non si tratta più di raggiungere un canone di perfezione e armonia, ma di esaltare la nostra bellezza e mettere in luce le nostre caratteristiche.

E poi? Beh, i tempi cambiano e le tendenze corrono veloci. Stay tuned per sapere quali altri trend ci aspettano!

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